La camera di Vincent ad Arles

La camera di Vincent van Gogh ad Arles ritrae il luogo nel quale abitò il maestro dopo il trasferimento ad Arles. Realizzato un anno prima della sua morte, nel 1889, si tratta di un olio su tela, attualmente conservato al Musée d’Orsay di Parigi.

Esistono altre due versioni di questo dipinto, tutte risalenti al periodo 1888-1889, che si trovano una ad Amsterdam (Van Gogh Museum) e l’altra a Chicago (Art Institute).

La stanza rappresentata nel dipinto si trovava all’interno della casa gialla nella quale l’artista abitava ad Arles. Si tratta di un ambiente povero, nel quale sono presenti pochi mobili e oggetti, che sono definiti da linee di contorno molto nette e scure. I colori sono molto brillanti e puri: il rosso della coperta, il blu intenso delle pareti e di alcuni oggetti, il giallo arancio degli arredi. Come nei suoi paesaggi, Van Gogh utilizza anche nella sua stanza il colore in modo psicologico, emotivo. Anche la matericità del colore ha una componente importante. La pasta spremuta direttamente sulla tela modellata con le dita o con il pennello trasmette una maggiore forza emotiva.

La prospettiva utilizzata per la sua camera è centrale ma un po’ ondeggiante. Si nota come la rappresentazione dello spazio non sia geometricamente regolare. Lo spazio è deformato e crea una complicità emotiva con lo spettatore, proiettandolo verso il centro del dipinto. In un’epoca nella quale la fotografia era già chiaramente presente, Van Gogh vuole rappresentare uno spazio personale. Per farlo deforma l’evidenza della materia e utilizza colori emotivi.

In una lettera indirizzata al fratello Théo, Vincent spiega i motivi che lo hanno spinto a dipingere una simile opera: l’artista vuole esprimere la tranquillità e far risaltare la semplicità della sua camera da letto per mezzo di un simbolismo cromatico: “Avevo voluto esprimere un riposo assoluto per mezzo di tutti questi diversi toni”.

Stampa digitale ad alta risoluzione, 1200 dpi su tela canvas.